Tanti personaggi insigni nel campo dell'arte e della scienza hanno abitato per molti anni in agro nomentano, soprattutto a Tor Lupara, e non è mancato neppure un ambasciatore, assurto per circa tre lustri al rango di "ministro plenipotenziario": fu il dott. Camillo Giuriati, che prima da console e poi da ambasciatore, aveva rappresentato l'Italia in molte nazioni (Siria, India, Belgio ...). In quest'ultima nazione fu inviato in veste di console; nel 1958 il console Camillo Giuriati invitò Francesco Libonati a rappresentare l'Italia all'Esposizione Universale di Bruxelles, cui partecipò con il trittico scultoreo "La concentrazione"; la mostra fu visitata pure dalla giovanissima Sofia Loren (tav. XXVII)....
Fervono i preparativi per la consacrazione della nuova Chiesa Parrocchiale intitolata a «Gesù Maestro». L'edificio sorge al centro della frazione, sulla via Nomentana, e viene a soddisfare le esigenze della massa dei cattolici praticanti. Questi, prima, dovevano sobbarcarsi a gravi disagi per recarsi in Parrocchia, in quanto la vecchia Chiesa, di proprietà delle Suore di S. Giuseppe, era in fondo a via 1. Maggio, strada ancora bianca e dissestata, polverosa d'estate e acquitrinosa d'inverno. ...
Il 21 gennaio mons. Marco Caliaro, vescovo di Sabina e Poggio Mirteto, ha benedetto nella chiesa parrocchiale di Tor Lupara una pala d’altare di grande pregio artistico. Si tratta di un’opera di Agata Pistone Etna dalle dimensioni veramente imponenti (mt 2 x mt 6) che ha impegnato in questi ultimi mesi tutta l’attività dell’Artista...
Da circa due anni l’Amministrazione comunale si trastulla con la proposta di sistemazione ad asfalto di via Primo Maggio. I confinanti si sono autotassati e tuttavia la strada rimane allo stato di trazzera. La somma sottoscritta giace tuttora inutilizzata in mano a persona di fiducia. ...
Riporto fedelmente la memoria storica che il nostro Dott Salvatore Giuseppe Vicario diffonde pazientemente via web:
" Sto facendo una analisi dei documenti che ancora fanno parte del mio archivio; oggi ho trovato uno scritto collettivo di osservazioni e richieste AL COMUNE DI MENTANA del 25 settembre 1970.
Il buon senso a noi cittadini di Tor Lupara non faceva difetto ma gli interlocutori erano sordi: LE CONSEGUENZE DI OGGI SONO FRUTTO DI QUELLA PROTEVIA.
Gli amministratori di oggi purtroppo sono costretti a rimediarvi.
Queste sono pagine di storia locale che i giovani non possono conoscere. li pongo all'attenzione "
Confrontarsi con i 'politici' non è mai stata impresa semplicissima!
Nel 1970, grazie alla mia amicizia con il marchese Travaglini di Santa Rita, feci ottenere a Tor Lupara (non ancora 'comune') l'Associazione Pro Loco (oggi di Fonte Nuova) che gestii e poi dovetti mettere in sonno perchè se ne pretendeva la politicizzazione, non dimettendomi però da presidente per 20 anni...
Il 26 maggio 1971 trovo scritto nella mia agenda: ... abbiamo fatto il sopralluogo definitivo all'Antiquarium che Zeri ha proposto di chiamare MUSEO DI NOMENTUM E DELLA VIA NOMENTANA. Eravamo presenti Zeri, il vice sindaco Bacchelli, il geom Rossi e io. Il primo lotto è perfettamente pronto.
Lettera nata da una amara consapevolezza del Dott Salvatore Giuseppe Vicario che così esternava il suo senso di responsabilità: "Negli anni '80 del secolo scorso, impotente davanti alla distratta conduzione amministrativa, sentii la necessità di giustificare, ai giovani del 2000, la generazione che non avevo avuto la possibilità di convincere a un maggiore senso di responsabilità."
Ieri sei nato tu, cittadino ventenne della Tor Lupara del Duemila: noi vergavamo queste note, e tu emettevi il primo vagito! E al primo impulso di gioia per la nuova vita che si affacciava alla ribalta "luparina" si è sostituito gradatamente in noi un senso di angoscia.
Ieri sei nato tu, e forse sarai nostro giudice severo! Noi ti affideremo, a quella data, le fortune di Tor Lupara; te l'affideremo, sì, e come sempre ti dovremo fare le consegne, ti dovremo presentare un conto di profitti e perdite. Avrai il volto corrucciato? Forse sì, perché non riuscirai a renderti conto di certe carenze, di tante carenze. E forse avrai anche ragione.
Ma noi ti consegneremo un luogo che abbiamo creato con la nostra passione, con i suoi difetti, ma anche con i suoi pregi, e soprattutto come frutto di un nostro sacrificio di quasi mezzo secolo. Lo accetterai come ti perverrà: inizierai con nuova energia la strada per dare a Tor Lupara quel che noi non fummo capaci di dare.
Da quella data fatidica tuttavia ci separano ancora quattro lustri e in tutti questi anni certo non ce ne resteremo inerti, per non dover sentire troppo pesantemente critico lo sguardo tuo.
Ed ecco perché, agli inizi degli anni '80, ci proponiamo una linea che ci dovrebbe condurre fuori dalle secche che da un quinquennio ci angustiano; pochi elementi traenti e il resto verrebbe automaticamente.
Ci sembra che per un ulteriore balzo in avanti gli elementi fondamentali dovrebbero essere tre e ce li proponiamo come, traguardo:
- I- La rapida approvazione del PRG, che dovrebbe ridare respiro all'edilizia, ormai asfittica: sino a qualche anno addietro queste balze erano tutte un cantiere;
- II- L'acquisizione da parte dì Tor Lupara di una funzione precipua nell'area sanitaria, della quale già oggi se ne vede un notevole segno: pensiamo alla attività rieducativa e per lungodegenti che la zona - in posizione salubre e vicina alla grande città - potrebbe assumere. Già in sede vi è il grande Istituto Geriatrico Nomentano, Villa Azzurra per bambini portatori di handicap (terapia e istruzione) e un poliambulatorio: la Linea medica. Vi è poi, dì proprietà pubblica, Villa Madonna delle Rose che, a nostro avviso, potrebbe risolvere definitivamente la cronica carenza di posti-letto degli ospedali di Roma e provincia;
- III – Tuttavia, anche se ci sembra che queste poche cose, unite a una saggia amministrazione, potrebbero dare una ripresa notevole a Tor Lupara, è inutile nascondersi che l'ostacolo basilare per questo insediamento è la già tante volte ricordata divisione territoriale: ecco, questo dovrebbe essere il punto più qualificante di ogni futuro programma di sviluppo.
Tor Lupara, nei confini delineati all'inizio, dovrebbe essere un centro unico o tutto accorpato a Mentana, o costituito in 21a Circoscrizione della Città di Roma o elevato al rango di Ente Locale Autonomo, comprendente Tor Lupara di Mentana, Tor Lupara di Guidonia, Colleverde, S. Lucia di Guidonia e, previo referendum popolare, S. Lucia di Mentana .
Si tratterebbe di un Comune di non grande estensione, ma ampiamente popolato, con un non disprezzabile polmone di area agricola, con due macchie forestali (Fonte Nuova e Spallette di S. Margherita) e un bel complesso edilizio medievale che, ove possibile acquisire alla Comunità, darebbe una molto decorosa Casa comunale: il Castello di Tor S. Antonio, già di Tor Saccoccia.
Uno degli avvenimenti naturali che più ci ha affascinato sin dall'infanzia è stato il processo di 'maturazione', quel fenomeno cioè che nel mondo della botanica conduce nel breve volgere di due stagioni al fiore e al frutto pronto al consumo. Ma presumiamo che la stessa sbigottita meraviglia abbia anche percosso lo spirito dei linguisti, pure loro da sempre, se è vero com'è vero che il vocabolo 'maturazione' dalla terminologia vegetale, per estensione, è stato usato per ogni fatto della vita che promanando da un'ideazione, si svolge, per giungere alla sua realizzazione; sicché abbiamo frasi che suonano: «l'uomo s'è maturato», «la decisione è matura»...
Riporto un articolo pubblicato sui social da Salvatore Giuseppe Vicario, uno dei più attivi custodi della nostra memoria storica:
(4/10/2014)
Pensiero del mattino.
Tanti, anzi tutti, si chiedono come sia stato possibile che Mentana, Casali, Tor Lupara, Santa Lucia possano essere cresciute in un modo così scombinato.
Ho trovato la spiegazione in un articolo scritto da uno che contò nella gestione amministritativa comunale, pubblicato in un giornale voluto da uno che contò nella stessa amministrazione: il giornale è datato.
Non faccio i nomi poiché faccio "storia" non "trame".
"... L'esasperata estremizzazione dello scontro, spesso e volentieri ridotto a puro e semplice attacco personale a chi non condivide scelte ed orientamenti amministrativi - e non già di indirizzi politici - ha prodotto diffidenza, collera, risentimenti, che si sono "scaricati" all'interno di Palazzo Borghese, nuovo ed inquietante ricettacolo di "veleni" che "ammorbano '' Mentana.
È in ossequio a tale clima che Mentana vede fiorire la sua quinta crisi amministrativa negli ultimi 36 mesi. E la soluzione di questa crisi, come per le altre, passa attraverso questa logica perversa, che vede gli uni schierati contro gli altri.
Democristiani contro democristiani, socialisti contro socialisti, pidiessini contro pidiessini, e tutti insieme a screditarsi, ad accusarsi delle peggiori nefandezze politiche in un gioco al massacro degno di essere paragonato a quei suicidi collettivi che i CETACEI periodicamente attuano.
Gli scienziati non hanno mai saputo fornire una logica spiegazione al suicidio collettivo dei cetacei, ma noi crediamo di aver individuato alcuni dei motivi che spingono un'altra specie a farlo: quella dei consiglieri comunali mentanesi.
È la mediocrità; la paura di rimanere tagliati fuori dai giochi; di cedere il passo a chi è più capace; di chi sa assumersi le responsabilità anche e soprattutto in momenti difficili non solo per Mentana ma per l'intero paese.
E allora "dalli all'untore" ... (F. S.). "
Il Giornale, Mentana e l'area metropolitana, Dicembre 1992