Si può facilmente comprendere il perché di una certa assonanza di Mentana con la via che lì ci conduce ancora oggi: la NOMENTANA. Qualcuno dei più attenti alla storia locale saprà che un'antica città esistente nell'attuale territorio di Casali di Mentana si chiamava "Nomentum" e l'antica Nomentana portava proprio a questo paese, da cui ha preso il nome...
Per capire quanto è carica di storia saliamo su un carro con tutti gli optional e partiamo dall'inizio della via, partiamo da una struttura che oggi è inglobata nell'abitato di Roma ma anticamente era una porta di accesso alla Sabina: Il ponte Nomentano.
Come si può notare dalla mappa l'antica Nomentana passa proprio su questo ponte che unisce le due sponde dell'Aniene, chiamato anche "Teverone" che fu confine tra popolo Romano e popolo Sabino.
Quello che è giunto ai giorni nostri è la versione medioevale del ponte, del quale, tra l'altro, una parte è oggi scomparsa.
Poco dopo il ponte, poseguendo un immaginario viaggio verso Fonte Nuova, troviamo Casal Dé Pazzi, uno dei casali fortificati medioevali meglio conservati della zona periferica romana.
Andando più avanti giungiamo al Torraccio della Cecchina, nato come tempio a pianta quadra, in epoca medioevale è stato trasformato in torre di guardia.
La stuttura è a due piani ed attualmente è protetta dalle intemperie, come si nota dalla foto, da un tetto trasparente. Anche conosciuta come "spuntapietra" o "spuntapiedi", prende il nome da una famiglia che ha posseduto quella zona durante il rinascimento.
Procedendo verso Fonte Nuova sono diverse le testimonianze di un antico passato della via Nomentana, tanto che quella attuale è continuamente costeggiata da strutture che affiorano dal terreno, talvolta custodite e curate, talvolta lasciate a sé stesse. Verso il Km 13 è addirittura possibile vedere l'antica via fatta di grandi blocchi che costeggia, vicinissima, l'attuale strada asfaltata. (foto di inizio articolo)
Percorriamo quella via come per secoli hanno fatto i nostri avi. Forse è da notare che probabilmente, causa traffico, i tempi di percorrenza dal raccordo a Fonte Nuova su tale tracciato non son variati moltissimo.
L'antico percorso ci porta ora all'ingresso di Tor Lupara di Fonte Nuova, sorvolando sull'attuale rotatoria il tracciato è identico sino al Km 17 ( il benzinaio Q8 ) ove si può vedere una pietra miliare la cui scritta è orientata verso Via Monte Circeo. (3)
La Nomentana scendeva quindi proprio in quel tratto per poi risalire e verso il km 18.600, sulla destra c'era il Castello di Monte Gentile, i cui resti sono stati inglobati dalle moderne abitazioni quindi attualmente non visibile ma che nella storia ha avuto il suo posto e la sua importanza.
Procediamo con una brevissima cronistoria:
- -Il luogo risulta essere già fortificato nel 944 dc
- -Il Castello nel 1300 circa era di competenza dei Capocci (erano tre fratelli dei quali l'ultimo ebbe il castello di Mentana).
- -Verso la fine del secolo, nel 1374, Celso Capocci (il più grande dei tre) sposò Giovanna Orsini ottenendo in tal modo un'alleanza e la pacifica unione del territorio da Mentana (Orsini) e Arcione sulla Tiburtina (Capocci).
- -Gli Orsini già nei primi anni del 1400 ottennero anche il controllo su Monte Gentile.
- -Nel 1435 le truppe del Cardinale Vitelleschi soffocano la ribellione dei baroni della zona a Papa Eugenio IV . Mentana e Tivoli vengono poste sotto il diretto controllo di Roma, mentre il Castello di Monte Gentile passa sotto il controllo di Giovanni Antonio e Rinaldo Orsini
- -Nel 1485 abbiamo l'epilogo per il nostro castello; la scelta di campo degli Orsini al fianco di Alfonso D'aragona a danno di Renato D'Angiò (favorito dal papa) segna la fine di Monte Gentile. Il Papa Innocenzo VIII inviò le truppe pontificie che sotto il comando di Roberto Sanseverino l'espugnarono.
- -Per tutto il periodo dal 1500 al 1700 vede vari "proprietari"
- -Nel 1800 diviene del monastero di S. Caterina
- -Nel 1900 si potevano vedere ancora dei resti, con alcune parti ancora in uso.
Oggi praticamente nulla è visibile dell'antico Castello di Monte Gentile.
Di certo stare nel campo opposto a quello di un Papa costava caro.
Lasciamoci quindi alle spalle il castello e continuiamo il nostro viaggio lungo la Nomentana antica che si discosta un pochino a monte rispetto a quella attuale ed al km 19.600 passa vicino alla Torricella ( Vicario "fonte nuova entra nella storia" ), un sepolcro Romano utilizzato in epoca medioevale come torre di guardia e di segnalazione modificata e inglobata del sistema difensivo del Castello di Monte Gentile dai Capocci. I segni presenti sulla torre rendono evidente che anticamente la "torre" fosse lastricata di marmo.
Il tracciato della antica Nomentana si fonde nuovamente con quello dell'attuale strada all'altezza di Via Settembrini
Probabilmente l'antico ed il nuovo non si discosta molto sino ai XII Apostoli per poi proseguire ed al km 20.300 dove, in curva, possiamo vedere le Botteghe Oscure.
Probabilmente in moltissimi si sono chiesti cosa fosse quella struttura in mattoni che sporge in maniera strana dall'interno della curva, prima di parco trentani.
Tale struttura è quel che rimane di un muro di sostegno, un tempo visibile anche sul lato opposto, reso necessario dal "taglio" della pendenza della collina. (Vicario, "Fonte Nuova entra nella storia" p.176) Il nome popolare "Botteghe Oscure" proviene dal medioevo, quando con quel nome si indicavano le aree, gli archi, degli antichi anfiteatri.
Attualmente non è più così popolare, tanto da sfuggire ai più (lo scrivente compreso) i quali indicano tale opera come "muro in curva".
Il percorso arriva a Casali di Mentana che inconsapevole (nulla è più visibile) vive sopra i resti dell'antica Nomentum. Il percorso dentro Casali segue quello medioevale per abbreviare il tragitto che porta al castello di Mentana, costruito dopo la distruzione di Nomentum ad opera degli invasori Longobardi.
Qui finisce dunque il nostro breve percorso nella storia che ci ha fatto tornare alle nebbie della storia più antica. Non si dica quindi che questi luoghi non hanno molta storia e che l'unica cosa degna di nota sia il passaggio di un barbuto condottiero, cosa che, seppure importante, rappresenta solamente un episodio di una storia millenaria.
Fonti
(1) Vicario, "Fonte Nuova entra nella storia"
(2) Vicario, "La Fascina"
(3) Ashby, Junior, Litt, F.S.A., "The Classical topography of the roman campagna" part II pag 65
Un sincero ringraziamento va a
Salvatore Giuseppe Vicario.
Senza i suoi scritti e le sue ricerche, senza la sua pazienza e metodo nel conservare e trasmettere la memoria storica, ben poco si ricorderebbe del nostro territorio.
Particolare menzione va all'Associazione Nomentana di Storia e Archeologia nata dagli sforzi di Vicario ed oggi condotta dal Presidente Eugenio Moscetti che continua ad infoltire gli scritti e la cultura libera ed a disposizione di tutti.