L'avvio delle procedure iniziate il 06/08/2015 per la conservazione di una ampia zona nel territorio confinante con Santa Lucia di Fonte Nuova, nel comune di Guidonia Montecelio, come area di interesse archeologico sottoposta a vincolo, proposta che trova un precedente non andato a buon fine nel '98, giunge in un momento delicato in cui le associazioni dei cittadini ed i comuni limitrofi combattono duramente contro il sistema che vorrebbe continuare ad utilizzare la discarica situata esattamente all'interno dell'area archeologica dell'Inviolata, già protetta, se così si vuol dire, con legge regionale n.22 - 1996 con la quale si istituiva un parco di 450 ettari. (Leggi l'articolo "Discarica dietro casa" per saperne di più)
Tale documento ha come oggetto la perimetrazione e l'individuazione delle aree da tutelare, circa 1500 ettari di territorio, 15Km quadrati (compresi i 450 di cui sopra) , un vero giacimento culturale di grandi dimensioni, databile dalla preistoria fino all'età moderna con particolare abbondanza di "filoni d'oro culturale" nell'epoca romana e ricalca il tentativo ricordato sopra datato 1998, come da figura.
Proprio il fatto di essere nell'area entro i 30Km da Roma fa rientrare questa zona nelle campagne che producevano per la grande città antica i viveri, quindi tante testimonianze di quell'epoca sono giunte fino a noi e moltissime sono andate perdute con l'edificazione selvaggia delle zone circostanti.
Cosa notevolissima è il fatto che il 90% del territorio cui si fa riferimento non è urbanizzato. Molte cose si sono incredibilmente conservate e molte cose, probabilmente, dovranno ancora essere scoperte, insieme a tutto il loro patrimonio che è il CONTESTO nel quale vengono trovati.
Gli addetti del settore considerano un patrimonio importantissimo, un libro da leggere, il contesto e gli strati del terreno nei quali viene trovato un manufatto.
Un'opera, una costruzione, hanno il loro vero valore solo se si conserva il loro ambiente e se ne può ricostruire la storia, altrimenti perdono molto del loro interesse storico. Alcune opere anche se decontestualizzate mantengono un valore inestimabile, come la TRIADE CAPITOLINA, strappata dal terreno da tombaroli. Bisogna ricordare però che togliere un reperto dal suo contesto è come estrarre l'oro e gettarlo via per conservare la roccia in cui era imprigionato. Il vero valore non è il pezzo di marmo o l'utensile, il coccio o la moneta antica, ma la STORIA che c'é dietro e senza quest'ultima i reperti non sono altro che un feticcio che ricorda vagamente un'epoca passata di cui non si saprebbe nulla se tutti i reperti venissero alla luce senza il loro contesto.
Detto ciò è facile immaginare quanto maggiore sarebbe potuto potesse essere l'impatto di uno studio fatto da professionisti che avrebbero potuto fare delle scoperte importanti e dare risposte più precise "leggendo" proprio il terreno e l'ambiente circostante la Triade.
Ecco quindi l'importanza che hanno questi 1500 ettari di terreno per la Comunità che nel passato ha visto, sin dal 1980, la tutela puntuale con vincoli imposti da vari Decreti Ministeriali di molte strutture ed aree già note in quella zona:
- Casale Barco, complesso archeologico denominato Mausoleo di "Monte dell'Incastro";
- Casale Barco, complesso archeologico denominato Torraccetto dell'lnviolata;
- Pilo Rotto, complesso archeologico di età imperiale romana;
- Torraccio dell'lnviolata complesso archeologico;
- Inviolata, cisterna romana a cielo aperto;
- Quarto del Campanile, cisterna romana;
- Tor Mastorta, resti di una villa romana di età repubblicana;
- Castell'Arcione cisterna romana in calcestruzzo;
- Molaccia, piccola catacomba con loculi;
- Muracciolo, costruzione romana a due piani con pianta quadrata;
- Casali dell'lnviolata, grande villa rustica romana;
- Monte del Sorbo, resti di una costruzione romana;
- Quartaccio, villa rustica romana;
- Marco Simone Vecchio, complesso dei ruderi di monumenti antichi.
Nell'aera ci sono numerosissime altre presenze archeologiche in gran parte ancora da indagare. Proprio al confine con la frazione Santa Lucia di Fonte Nuova abbiamo un vero giacimento di cultura che anche in tempi recenti ha portato elementi di rilevante pregio per il patrimonio archeologico nazionale.
La conformazione del territorio stessa consente il riconoscimento, la localizzazione e la contestualizzazione nello spazio e nel tempo delle tracce degli insediamenti che si sono succeduti dall'era preistorica ai tempi moderni.
La relazione archeologica monumentale e paesaggistica prodotta dalla Soprintendenza regionale e provinciale riporta chiaro il rischio corso dall'area:
"[...]circondata e assediata da anonimi agglomerati urbani (Fig. 5), spesso carenti di servizi e infrastrutture, costituiti da abitazioni private, capannoni industriali, attività commerciali (spesso sorti abusivamente o su piani edilizi che non hanno tenuto in minimo conto il rispetto e la valorizzazione dei beni culturali) intorno al centro di Guidonia (situata a Nord-Est) e nelle sue circoscrizioni (in senso orario: Colle Fiorito, Bivio di Guidonia-Martellona II con il Centro Commerciale "Tiburtino"-Martellona I-Pista d'Oro, Zona Industriale Castell'Arcione, Setteville, lottizzazioni Laghetto-Marco Simone e Pichini)"
Il documento non dimentica un brutto fenomeno mai sopito come l'abusivismo:
"nell'area sono in atto fenomeni di abusivismo strisciante che ha iniziato a insinuarsi, lungo la viabilità rurale, all'interno delle parti più conservate, determinando ai margini la formazione di zone di degrado (minidiscariche di rifiuti), abbandono e inselvatichimento dei terreni; stanno scomparendo a ritmo accelerato tutte le costruzioni rurali (casali, fienili, fontanili) della prima metà del Novecento, sostituite da anonimi manufatti in cemento o prefabbricati;"
Ed infine, come è giusto che sia c'é un chiaro riferimento ad una grande ferita del nostro territorio come la discarica dell'Inviolata:
"finora gli unici due pesanti interventi lesivi dell'integrità dell'area sono stati la discarica
del'Inviolata, che ha comportato la nascita di una vera e propria collina di rifiuti solidi urbani e l'apertura di vari invasi (ma che è attualmente dismessa dopo la fase parossistica - culminante - che ha visto lo sversamento da parte di 120 Comuni) e la costruzione della Bretella autostradale Fiano-San Cesareo (1988), dotata in tempi recenti di un casello presso l'Inviolata, che attraversa l'area in senso Nord-Sud"
Nell'area di 15Km quadrati si possono trovare abitati, villae rusticae e residenziali,are funerarie e tombe monumentali, luoghi di culto, impianti produttivi, opere agricole, cave, strade e ponti, uno ogni 400-500 metri.
Questi sono i veri giacimenti di benessere sia culturale che economico del nostro territorio e del nostro paese.
La Cultura ed il commercio possono andare a braccetto, ma è necessario farsi le giuste domande e dare le giuste priorità: Commercio e cultura o Cultura e comercio?
Fonti
- Atti del Convegno di Studi - Parco archeologico dell'Inviolata, le ragioni di una tutela - Umberto Calamita 2003
- Soprintendenza archeologica del Lazio e dell'Etruria Meridionale - Soprintendenza belle arti e paesaggio per le provincie di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo - Relazione Archeologica.
- Tesi di Laurea in Urbanistica e Sistemi Informativi Territoriali di Simone Quintavalle AA 2009-2010