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Durante i lavori di sbancamento per una lottizzazione edilizia in località Salvatoretto a Tor Lupara di Fonte Nuova è stata fatta un'incredibile scoperta. All'improvviso coloro i quali credevano che il nostro territorio fosse "giovane" e che non abbia mai avuto a che fare con la grandezza della Roma dei cesari si sono dovuti ricredere. Gli addetti ai lavori ovviamente sorridono, sanno bene i tesori che abbiamo. Probabilmente il loro è un sorriso amaro, ma scopriamo insieme quella che sicuramente è una testimonianza molto importante e che potrebbe diventare l'inizio di qualcosa di bello in futuro. Si, hai letto bene, SCOPRIAMO, perché quello che vedi nella foto non è tutto, è solo un cumulo di pezzi di pietra messi insieme da antichi collanti, se non leggi tutto l'articolo...

La continua lotta tra interessi moderni ed eredità culturale è sempre in atto. Probabilmente con adeguati finanziamenti alla cultura potrebbero anche sposarsi, basta immaginare il valore di un'abitazione o di un ristorante in una località turistica e quello degli stessi in una banale area residenziale. Posizione-Cisterna-Romana

Tornando a noi. Pochi anni fa fu fatta una lottizzazione in zona salvatoretto per un progetto per la costruzione di  4 palazzine in un'area a 4 passi dalla nomentana, dove ora sbuca la nuova bretella della nomentana bis. Quella zona è molto importante storicamente, proprio lì vicino sorgeva Monte Gentile, un'antica cittadina andata in rovina ( ne parleremo in un altro articolo ). Proprio in quella zona furono poi trovati altri reperti. ( di cui parleremo in altri articoli )
Durante i lavori un cittadino, facendone segnalazione, salva quello che rimaneva di una cisterna romana dalla distruzione. Lo sbancamento aveva già distrutto una struttura perimetrale adiacente alla cisterna, già nota alla letteratura archeologica ma di cui nel tempo si persero le tracce.

Ora facciamo un breve balzo indietro proprio partendo da quest'ultima frase: "Le strutture erano già note... nel tempo si persero le tracce".  Capire questo concetto è importante perché riporta immedietamente come la superficialità, l'avidità oppure, visto il periodo in cui fu fatto, la semplice ignoranza di qualcuno, danneggia l'intera comunità.

Theatri-rudens
Grazie agli annali dell'Associazione Nomentana di Storia e Archeologia, in un articolo a cura del Dott Moscetti, scopriamo che, in una carta del '600 queste strutture erano indicate vicino a Monte Gentile come Theatri Rudera a causa di una errata interpretazione.

Diversi studiosi riportarono questi ruderi in epoche successive fino ad arrivare alle ultime carte del 1932 di Edoardo Martinori, il quale riporta la cisterna ed anche i ruderi vicini. Non è difficile immaginare perché, all'inizio degli anni '70, dopo il boom edilizio, altri archeologi non riuscirono più a trovare né la cisterna né i ruderi. Tutto sparito. Una parte dell'eredità culturale della zona sparita nel nulla. Un processo che si è ripetuto tantissime volte ed a causa del quale, per i decenni successivi, la zona sarà ricordata solamente perché, neanche troppo vicino, c'é stato "Garibbardi".

Ma cos'é accaduto? Semplice, probabilmente proprio all'inizio del boom edilizio o poco prima, vuoi per fame, vuoi per ignoranza, la cisterna fu interrata e trasformata in cantina con tanto di scala di accesso in cemento, archi cechi di rinforzo e un cunicolo.
Del calcestruzzo è stato utilizzato per creare un canale di scolo per il deflusso delle acque dalla cisterna. I lavori fatti in epoca moderna sulla struttura ha poi rovinato una sepoltura antica ( di età imperiale o tarda - 1500 / 2000 anni fa ) andandola in parte a distruggere. In tale sepoltura sono stati rinvenuti alcuni reperti di cui parleremo in un'altro articolo.

Ricapitoliamo la vita della struttura che ad oggi vediamo: la cisterna.cisterna-romana-fontenuova4

Pianta-cisterna-romanaParliamo di una struttura in OPUS SIGNINUM di forma rettangolare di 13 metri di lunghezza e quasi 12 di larghezza. La struttura ha delle colonne al suo interno, come da figura, per un totale di 10 pilastri. Le mura sono spesse circa 130 centimetri, divise in due muri posti in opera in epoche diverse. Un primo muro di 60 centimetri era la dimensione del muro originale della cisterna, ben visibile in figura.


Le fasi di vita della struttura sono 4, di cui una moderna:prospetto-cisterna

1 - Nella prima fase esisteva solamente la parte muraria interna di 60 cm di spessore, i pilastri interni che formavano tre navate e i quattro esterni che rinforzavano la struttura. Tutto fatto in opus signinum. Probabilmente in questa fase la cisterna era una struttura che emergeva dal terreno ed aveva l'esterno intonacato. La parte interna probabilmente non era intonacata, viste le caratteristiche idrauliche del calcestruzzo con cui era costruita;
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2 - Nella seconda fase è stata realizzata la seconda cinta muraria di 70 cm di spessore e gli autori antichi attestano la presenza di due serie di arcate, quindi la struttura era stata dotata di un secondo piano ed una seconda condotta per il deflusso delle acque. Dopo questo intervento è probabile che la parte inferiore sia stata in parte interrata per cause naturali o per interventi dell'uomo;

3 - Nella terza fase la struttura fu rinforzata da altri due pilastri di rinforzo nella parte interna ed uno sperone, sempre di rinforzo, nella parte esterna. La vasca, poi, è stata rivestita di uno strato di intonacatura di cocciopesto (opus signinum) per impermeabilizzarla;

4 - La quarta fase è la vita moderna della struttura. Venne modificata la struttura esterna per il deflusso delle acque e successivamente parte della struttura divenne pertinenza (cantina) di una abitazione che la inglobò.

cisterna-romana-fontenuova3A causa dei moderni sconvolgimenti sia del sito, con i vari sbancamenti fatti dagli anni '80 fino al fermo dei lavori, sia della struttura stessa della cisterna a causa dell'abitazione che inglobò la struttura, non è possibile datarla con sufficente certezza. Tuttavia il Dott Moscetti nel notiziario archeologico riporta un parallelismo con una riserva d'acqua simile presente in zona, la Torretta Lanciani a Guidonia Montecelio. Viste le simili tecniche di costruzione e la tipologia di struttura si può datare la struttura alla prima metà del primo secolo A.C. ( quindi tra il 100 ed il 50 A.C. , prima della nascita di Cristo, ben 2100 - 2050 anni fa )

Tale struttura, viste le fasi di "ristrutturazione" è stata utilizzata per lungo tempo e dobbiamo ringraziare l'ignoto cittadino che ne ha segnalato la presenza, salvandola dalla distruzione, se possiamo stimare anche l'importanza della zona nell'antichità. Grazie agli scavi fatti ed a quelli successivi è stato possibile risalire alla famiglia che ha abitato la villa che era servita da questa cisterna.

Già, una VILLA ROMANA. Gli archeologi, tramite i saggi successivi, hanno scoperto molto di più di quanto si veda oggi.

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Se vuoi maggiori dettagli ed approfondimenti consulta gli annali dell'Associazione Nomentana di Storia e Archeologia

Le informazioni relative alla cisterna le puoi trovare nel volume del 2004 a Pag. 168

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